/26 Habitare

Il condominio stava creando un nuovo tipo sociale, con un carattere freddo, poco emotivo, refrattario alle pressioni sociali della vita collettiva, che non sentiva il bisogno di privacy, come una specie di macchina che si faceva strada, attraverso quella atmosfera neutrale. Erano i tipi che si limitavano a starsene contenti e soddisfatti nei loro lussuosi appartamenti, a guardare la TV tenendo l’audio abbassato, in attesa che i coinquilini commettessero qualche passo falso. [...]

Oppure, le loro necessità reali potevano venire a galla in un secondo tempo. Più la vita del condominio diventava arida e indifferente, maggiori erano le possibilità che offriva loro. Grazie alla sua efficienza, il condominio si assumeva il compito di mantenere la struttura sociale su cui si basava la vita dei suoi abitanti: per la prima volta, annullava in ognuno il bisogno di reprimere qualunque espressione di comportamento antisociale e li lasciava liberi di manifestare tutti gli impulsi devianti o ribelli, che stavano già emergendo come gli aspetti più importanti e interessanti nella vita di ciascun individuo. Sicura dentro il guscio del condominio come i passeggeri a bordo di un aereo guidato da un pilota automatico, la gente era libera di comportarsi come voleva, di esplorare tutti gli angoli più bui che era capace di trovare. Sotto molti aspetti, il condominio era un campione di tutto quanto era stato fatto dalla tecnologia per realizzare l’espressione di una psicologia veramente libera. [...]

Nella galleria del decimo piano erano presenti circa duecento persone e molte erano rimaste ferite nel fuggi fuggi verso gli ascensori e le scale. Al buio era scoppiato un gran numero di assurdi e spiacevoli litigi, fra quelli che volevano scendere ai loro appartamenti ai piani più bassi e gli inquilini dei piani alti che insistevano per scappare di sopra, verso le più fresche altitudini dell'edificio. Durante il guasto due dei venti ascensori erano stati messi fuori uso. L'aria condizionata si era spenta e una donna, rimasta chiusa in un ascensore fra il decimo e l'undicesimo piano, aveva avuto una crisi isterica, forse per essere stata vittima di molestie sessuali. Il ritorno della luce aveva svelato un mucchio di relazioni illecite, fiorite col favore della totale oscurità come una specie di pianta carnivora. [...]