Landscape Stories: Incantata, ammiro i suoi lavori che esplorano la vita delle terre post-sovietiche dell' Asia Centrale. Si diventa passeggeri inconsapevoli di un mondo a volte mitologico, come un sogno, ancestrale. Ci racconti la sua visione della sua terra?
Almagul Menlibayeva: L' Asia Centrale ha una grande ma anche amara storia che poche persone conoscono. Forse questo è il motivo per cui il mio lavoro è come un sogno. La caduta dell' Unione Sovietica mi fa mettere in discussione chi io sia in generale e dove tutto questo porti. Ed io, come anche voi, divento spettatore involontario di un dramma in corso di svolgimento. Quando ero una bambina successe qualcosa che io credo mi abbia influenzato nel diventare un' artista in seguito: Una volta, quando avevo quattro anni, mia zia Gulbarshin mi diede una grande bambola tedesca in regalo, era grande quanto me. Mi sembrava come se la bambola fosse viva, solamente riluttante a mostrarlo. Quando mi svegliai il giorno dopo, non riuscì più a trovare la bambola. La cercai tutto il giorno e la sera, mio zio mi disse che la mia bisnonna Saginim la aveva bruciata in un forno. La mia bisnonna era molto vecchia e piena di memorie ed esperienze – come la storia dell' umanità . A volte mi sembrava come se lei fosse la prima donna sulla terra. Quando le chiesi dove fosse la mia bambola, lei mi disse che era proibito fare immagini di esseri umani. Quell' episodio mi ispirò ad usare il corpo umano nel mio lavoro. Ricordo che poco dopo la sua morte, il giorno del funerale, era distesa con una pietra sul suo petto nella stanza accanto in casa. Quando nessuno stava guardando, entrai nella stanza. Sedetti vicino a lei per un pò fino a che decisi di togliere la pietra dal suo petto. Poi la pietra cadde dalle mie mani e fece un rumore forte quando impattò il pavimento. La gente che era li per il funerale venne di corsa all' interno a vedere cosa era successo. Questo episodio di quando ero bambina mi fece riflettere sulla morte per molto tempo e in seguito mi influenzò a diventare un artista.
Landscape Stories: Il suo linguaggio poetico spesso rappresenta delle donne. Le figure sono ritratto di potenti simboli di pratiche sciamaniche del suo paese d'origine simili all' immaginario del mondo contemporaneo globalizzato. Per esempio, una foto del suo ultimo lavoro, "Centaur" (2011). Ci racconti?
Almagul Menlibayeva: Nella mia arte faccio spesso riferimenti storici. Dietro a questa immagine di una ragazza con quattro gambe, che ho chiamato Centaur, si nasconde una storia. Secondo la leggenda, quando gli antichi greci videro un nomade su un cavallo per la prima volta, pensarono che fosse un essere singolo, metà umano e metà animale e lo chiamarono centauro. Il mio centauro femminile è una nomade con quattro gambe che viene da luoghi lontani e sempre in movimento – questa è un immagine della migrazione. Io lavoro con l' immagine della donna. Mi piace dipingere le mie donne come forti, coraggiose, antiche e moderne con un passato misterioso. Sono a conoscenza dell' informazioni mancanti sull' Asia Centrale e sulle regioni Siberiane e so che ho l' opportunità di sviluppare l' esteticismo di queste zone in arte contemporanea e di scoprire dei fatti interessanti nel processo. Ad esempio, il Tengrismo é la prima religione monoteistica, che nacque in Altai e diede vita ad altre religioni monoteistiche. Il passato é sempre dietro l' angolo.
Landscape Stories: Cosa sono le donne per lei?
Almagul Menlibayeva: Un mistero della natura.
Landscape Stories: Come nasce una sua immagine?
Almagul Menlibayeva: Nasce ovunque c'è un posto simile nel nostro "conscio". Forse questo sembra strano, nondimeno è così.
Landscape Stories: Se dovesse scegliere tre tra i suoi lavori fotografici per rappresentare il suo cammino, quali sceglierebbe?
Almagul Menlibayeva: Questa è una domanda difficile, ma ce ne sono almeno quattro: Peri and the girl (2008), Apa (2003), Madonna of Great Steppe (2010), and Centaur (2011).
Landscape Stories: Che memoria ha della Biennale di Venezia del 2007?
Almagul Menlibayeva: E' stato grandioso. Ho lavorato sulle mie installazione per la maggior parte del tempo.
Landscape Stories: Qual è la sua relazione personale e il suo gusto, opinione e preferenze verso gli architetti e l'architetura? Mi viene in mente, ad esempio il suo lavoro: "Exodus".
Almagul Menlibayeva: Penso che l' architettura d' esterni sia un riflesso della supervisione interna e dell' esperienza di interazione con lo spazio circostante. Per quanto mi riguarda, dato che amo il vuoto e le sconfinate steppe, ho una relazione attenta e prudente con l' architettura. Nel mio lavoro Exodus l' architettura della casa circolare, lo yurt, gioca un ruolo fondamentale. Ho proseguito su questo tema nel mio altro lavoro Milk fo Lambs dove l' eroina principale paragona il suo corpo al paesaggio e alla forma circolare dello yurt, i tavoli rotondi e le steppe.
Landscape Stories: Tra le sue immagini c'è del lavoro relativo a DIVERSI PIANI TEMPORALI: La sua scelta diventa molto cinematografica ed intensa. Spesso è enfatizzata da una ricerca acustica che mette insieme elementi di melodie popolari con "club music" moderna, mette insieme la tradizione e piani differenti, come nelle immagini. Quali sono le sue scelte tecniche?
Almagul Menlibayeva: Per me, è importante lavorare sull' ambientazione musicale del film. Il suono gioca un ruolo importante. Tutte le mie ambientazioni musicali sono realizzate da OMFO. E' un compositore e un musicista di musica elettronica e pentatonica. Questa combinazione unica è il suo linguaggio artistico. Amo la combinazione di video cinematografici e musica elettronica pentatonica, perchè questa combinazione può avere una lunga vita. Nei miei ultimi lavori, il mio stile di visione cinematografica è una combinazione di documentario, metraggi allestiti e produzione di fotografie. Per quanto mi riguarda, il processo di montaggio è molto importante. Credo che l' arte visiva possa essere un'interessante continuazione del cinema, dato che non è divertimento commerciale.
Landscape Stories: Prossimi progetti?
Almagul Menlibayeva: Il mio prossimo progetto sarà sull'architettura. E' un progetto sulla nuova capitale moderna del Kazakihstan, Astana. Trovo molto simbolico che la nuova capitale è stata costruita sopra i gulags sovietici ALJIR per le mogli dei "nemici dell'Unione Sovietica". Da un luogo scuro, deprimente, piccolo e spaventoso, al posto dove questa nuova citta' nasce. Il Passato e' Sempre dietro l'Angolo.
Intervista a cura di Camilla Boemio