Landscape Stories: Lei e' davvero apprezzabile per il suo immaginario acuto, creativo e per il suo distinto spirito inglese. Si è specializzato nella realizzazione di ritratti, fotografie di animali e di paesaggi. Come ha comminciato la sua carriera artistica?
Dan Burn-Forti: Ho iniziato a scattare foto quando avevo 15 o 16 anni; pensavo di voler diventare un regista cinematografico e mi avevano detto che occorreva avere un buon portfolio fotografico per avere un aiuto ad entrare alla scuola di cinema. Ma scoprii di amare la fotografia, ed e' cio' che ho fatto da allora.
Landscape Stories: Che cosa ama degli animali?
Dan Burn-Forti: Ho avuto gatti e cani per la maggior parte della mia vita e li ho sempre considerati pienamente come membri della famiglia. Noi esseri umani abbiamo la tendenza a pensare che gli animali siano inferiori a noi, ma non ne vedo la ragione. Non si vedono conigli cominciare guerre o cavalli ubriacarsi al sabato sera o prendere parte a delle risse! Facciamo parte della catena alimentare, la quale, penso sia naturale e inevitabile, (sfortunatamente per gli altri animali), ma non ci rende migliori di loro, solamente piu' efficienti. Siamo lontani dall'essere migliori degli animali; trovo la loro onesta' e il loro essere diretti, un grande miglioramento rispetto a molti comportamenti umani e preferisco l'amicizia del mio cane a quella della maggior parte delle persone che ho incontrato!
Landscape Stories: E' vero che lei comincio' la sua serie sugli animali, circa 15 anni fa, con un lavoro per Esquire UK?
Dan Burn-Forti: Si', era un lavoro chiamato "Pedigree Chums" ed era una serie di ritratti dei piu' grandi animali del tempo – il furetto piu' veloce, il maiale piu' premiato, ecc... Il colombo fu particolarmente difficile!
Landscape Stories: E' davvero divertente catturare negli scatti la personalita' di ogni singolo animale. E' difficile?
Dan Burn-Forti: Quando cominciai, pensavo che una buona parte della "fotografia animale" che veniva realizzata era una esemplificazione delle varie razze, piuttosto che un ritratto degli animali come individui. Cosi' cominciai a cercare di catturare qualcosa dell'individualita' degli animali, dato che hanno delle personalita', proprio come gli umani. Gli animali non hanno una propria consapevolezza per quanto li riguarda, quindi le loro personalita' risaltano in maniera molto chiara. Se sono felici, le loro orecchie si alzano, se hanno paura, stanno basse, ecc... amo la loro onesta'. Non lo trovo troppo difficile, cerco solamente di scattare velocemente dato che gli animali tendono a dare il meglio di se' appena messi davanti alla macchina fotografica. Dopo poco realizzano che in verita' non gli piace e cercano di capire come venirne fuori. La velocita' e' essenziale.
Landscape Stories: La sua visione del surreale e' cosi' personale e rara; cosa le piace del Surrealismo?
Dan Burn-Forti: Da bambino, ero alquanto ossessionato dalla musica e passavo ore a guardare le copertine degli album dei miei musicisti preferiti. Penso che il mio amore per il non-reale, o surreale cominciò li. Ricordo anche che mi piaceva molto il lavoro di Renè Magritte e amavo come il suoi capovolgimenti di senso avevano la meglio sull'ordinario e amavo anche il suo stile pulito e grafico. Crescendo, fui molto influenzato dai film di David Lynch e dalla fotografia di William Eggleston, tra molti altri. Cominciai così nel mio lavoro a provare a catturare qualcosa dell'assurdita' della vita umana.
Landscape Stories: Come descrive la caratteristica del suo stile?
Dan Burn-Forti: Beh, e' una cosa difficile da provare a sintetizzare e come nel caso di tutte le arti visive è difficile da verbalizzare. Cerco di catturare le sensazioni, come se le cose che osservo non le avessi mai viste prima, come se un alieno fosse atterrato sul pianeta e stesse fotografando il mondo intorno a lui. Comunque amo anche le cose chiare e semplici. Quindi il mio stile caratteristico, beh, se mai riuscirò a realizzarlo correttamente, sarebbe una lucida celebrazione della stranezza e dell'assurdità del mondo intorno a noi.
Landscape Stories: Quando osservo il suo lavoro mi viene da pensare che i britannici siano un misto tra Mick Jagger e Mister Bean, un miscuglio complicato con sensualità forti e modi da pasticcione – che ne pensa?
Dan Burn-Forti: Si', mi piace la definizione! Anche se metterei anche un pò di David Bowie (molto piu' fico e brillante di Mick) insieme a Peter Sellers e John Cleese dato che hanno un che di maldestro ma sono molto più divertenti.
Landscape Stories: Mi racconti una giornata di lavoro per creare una foto. In particolare una foto con gli animali.
Dan Burn-Forti: Una delle cose che amo del mio lavoro è il fatto che non ci sono due giorni uguali, quindi una giornata tipo è difficile da descrivere, sebbene penso che le foto con gli animali tendano ad avere certe similarità. Spesso vado io dagli animali piuttosto che loro da me, quindi la parte noiosa è mettere in piedi uno studio improvvisato da qualche parte. Una volta che ciò è stato realizzato e provato, mettiamo gli animali all' interno e cerchiamo di farli abituare ai flash e ai suoni prima di cominciare con le foto. A seconda del lavoro, cerco spesso di farmi aiutare dai proprietari dato che ciò può aiutare gli animali a sentirsi a proprio agio, anche se a volte è meglio evitare la presenza dei proprietari, in quanto possono causare più problemi dei loro assistiti. Poi provo a scattare le fotografie più velocemente p ossibile, prima che gli animali si annoino e capiscano come scappare!
Landscape Stories: Lei ha anche realizzato dei ritratti eclettici: per Vincent Cassel, James Mccavoy, Maggy Thatcher e Gordon Brown, per il Sunday Telegraph Magazine, Esquire e The Creative Review. Puo' descrivere alcune di queste foto?
Dan Burn-Forti: Mi piace molto ritrarre le celebrità anche se a volte mi chiedo se, avendo scelta, le celebrità sceglierebbero me per essere fotografate. Quando incontro un ego gonfiato o una persona pomposa (inevitabilmente il mondo delle celebrità ne ha una fetta considerevole) non riesco a resistere e cerco di farle sgonfiare un pò e a volte quando osservo ciò che ho fatto, non faccio altro che pensare che il soggetto non gradirebbe molto il risultato ottenuto. Ma a volte gli scatti sono così veloci che non c'è tempo di pensare veramente a ciòche si sta facendo e io amo questo tipo di ritratti combattivi. Penso che si importante non pensare troppo in questi casi e come nel caso degli animali, è meglio fare tutto in velocità prima che tutti comincino ad annoiarsi e cercare di scappare!
Landscape Stories: Ci racconti dei suoi prossimi progetti.
Dan Burn-Forti: Ho una serie di progetti differenti nel prossimo futuro. Spero di riuscire a fotografare l'attore Rhys Iffans la prossima settimana e realizzerò una serie di ritratti di coppie che si incontrano attraverso agenzie di appuntamento online (ce ne sono di strane, oscure). Fotograferò anche un lavoro artistico di un gruppo che organizza eventi travesiti da tasso. Poi realizzerò delle foto publicitarie per un'azienda di bibite. Dopo di che, una serie di ritratti realizzati in studio di vacanzieri bruciati dal sole; stiamo mettendo in piedi uno studio vicino a una spiaggia. E poi una serie su razze di animali rare, realizzate in ambiente, direttamente in campagna. Beh, questo è il piano almeno...
Intervista a cura di Camilla Boemio