Landscape Stories: "Contraband" è un mondo rivelato, con i suoi segreti e le sue distorsioni. In un periodo in cui il processo artistico e di prodotto sono in gran parte fusi insieme, "Contraband" potrebbe forse essere un esempio della differenza più radicale tra un risultato finale e l'estenuanti, frenetiche ore che ci sono volute per arrivarci. Può spiegarci di più questa idea?
Taryn Simon: Esiste una semplicità nella sua estetica minimalista che tradisce la complessità, la fatica, le lungaggini burocratiche, gli odori, gli inquinanti etc... dietro le quinte. Sono interessata all'illusione dell'ordine ed alle sue conseguenze.
Landscape Stories: Come sceglie i suoi soggetti? Sembra che lo faccia con estrema cura.
Taryn Simon: Trascorro una quantità enorme di tempo a ricercare, scrivere, esplorare, provare, ecc ... per arrivare a quello che alla fine è il mio soggetto.
Landscape Stories: Ciò che mi colpisce sono le foto di cadaveri animali vietati. Mi può dire di più su queste foto?
Taryn Simon: La più significativa è stata un cadavere enorme d'uccello che è arrivato in una busta senza confezione speciale fino in Florida. La dogana affermò che era a fini di stregoneria. Stavamo setacciando una tonnellata di materiale a grande velocità. Quando l'aprimmo tutto fu immediatamente bloccato e distribuirono guanti e maschere.
Landscape Stories: L'inclinazione della tassonomia che il suo immaginario implica, è un modo per frenare il potere illusorio della fotografia?
Taryn Simon: Dipende di quale progetto sta parlando. In "Contraband", non ero così concentrata su questioni riguardanti la fotografia. In "Innocents", lo ero. In "Contraband" la fotografia è usata in forma di macchina per consentire una pila incessante di immagini che rappresentano un appiattimento del desiderio (ognuno insegue le stesse fughe proibite) e l'impossibilità di controllo economico investito nell'idea di conservare il marchio, conservando l'originale. Ci sono stati un numero enorme di articoli contraffatti che sono stati sequestrati dalle dogane: prodotti farmaceutici contraffatti, borse, abbigliamento... Le copie non furono permesse all'interno del paese, ma le fotografie si: una copia di una copia che viene poi immesso in un altro scambio economico come 'arte'.
Landscape Stories: L'esperienza di fotografare i 1.075 oggetti, ho letto, che disorientante per lei. Ha vissuto in aeroporto per cinque giorni, lavorato a lungo, faceva fatica a dormire. Può dirci di più di questi giorni?
Taryn Simon: Furono trascorsi sotto le luci fluorescenti che non si spegnevano mai. La parte più dura era in realtà avere a che fare con i miei piedi. Ero impegnata a documentare i sequestri una settimana di lavoro e a lavorare al ritmo della merce che entrava negli Stati Uniti. Questo richiese di lavorare tutto il giorno senza fermarsi. Essere in piedi tutto quel tempo è brutale. Alla fine avvolsi degli asciugamani di carta intorno ai miei piedi, cercando di farne dei cuscini nelle mie scarpe. Mi sentivo come se fossi in piedi sul lividi più sensibili che avessi mai sperimentato. Ciò si combinò con la fatica che intorpidiva la mente e ciò fu la sfida principale.
Landscape Stories: Come si fa a ottenere l'accesso a così tante aree riservate? Come ci riesce?
Taryn Simon: Non c'è una formula. Dipende da dove sto cercando di entrare.
Landscape Stories: "Contraband" è strettamente focalizzato, il risultato di un intenso periodo di impegno su un singolo, ma infinitamente intrigante, soggetto. Questo rivela l'America contemporanea. Che ne pensa?
Taryn Simon: —-
Landscape Stories: Le sue opere hanno rivelato temi i quali confrontano il divario che esiste tra l'accesso pubblico e la conoscenza privilegiata. Mi può dire su come vede l'idea del pubblico VS riservato ora che ha avuto accesso al ristretto?
Taryn Simon: Le separazioni sono spesso necessarie. Il risultato di queste divisioni è la conservazione del potere, e spesso la promozione della fantasia.
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Intervista a cura di Camilla Boemio