Interviste

Frances F. Denny • Photographer, U.S.A.

Origin Points, Two Monographs In

Landscape Stories: Dove affondano le radici del suo lavoro? Quando e perché ha iniziato la sua carriera nella fotografia? Potrebbe descrivere le sue prime esperienze con la fotografia, sia come spettatrice che come artista?
Frances F. Denny: Poco più che ventenne, ho deciso di dedicarmi alla fotografia da tutte le angolazioni possibili. Avevo seguito lezioni al liceo e all'università, ma fu solo dopo la scuola che capii che la fotografia era il mezzo con cui potevo comunicare al meglio le mie idee. Quindi ho seguito ancora più lezioni, ho lavorato in camera oscura, ho lavorato ai concerti come freelance e fatto da assistente ad altri fotografi per cinque anni prima di andare finalmente alla scuola di specializzazione per ottenere il mio MFA alla Rhode Island School of Design.

Penso che il primo libro di fotografia che mi ha davvero colpito – ed è successo al liceo - sia stato "Immediate Family" di Sally Mann - e anche il suo libro "At Twelve". Ricordo di essere rimasta sbalordita da quelle immagini. Il lavoro di Mann mi ha fatto capire che la fotografia può trascendere il suo soggetto e diventare allegorica, emotiva, persino politica.

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© Frances F. Denny – Edith, with a portrait of her ancestor (Milton, MA) 2013
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© Frances F. Denny – Floral patterns (Woods Hole, MA) 2013
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© Frances F. Denny – My mother's hands (Salem, MA) 2012

Landscape Stories: Quale artista ha influenzato di più i suoi esordi? Chi sono i suoi artisti preferiti e perché? Quale fotografo l'ha ispirata maggiormente?
Frances F. Denny: Come ho già detto, Sally Mann è stata la prima fotografa il cui lavoro mi ha fatto capire il potere della fotografia, ma anche Francesca Woodman ha avuto una grande influenza sin dall'inizio. La storia personale e il corpo di lavoro di Woodman hanno assunto per me una qualità quasi mitica. Vedere una giovane donna che immaginava se stessa in quel modo ha fatto breccia nel mio cervello. È stato potente vedere una giovane donna girare la macchina fotografica e puntarla su se stessa, definendo un modo di esprimersi secondo le proprie condizioni. La sua voce era così forte! Mi parlava in modo molto diretto in quel momento: ero una giovane donna che cercava di capire chi fossi, quale fosse il rapporto con il mio corpo e come mi sentissi nei confronti delle persone che erano parte della mia vita. Più recentemente sono state fonte di ispirazione ritrattiste come Rineke Djikstra e Deanna Lawson. Sono molto interessata alle sfumature della fotografia di ritratto e sia Djikstra che Lawson possiedono una straordinaria capacità sia di rivelare i loro soggetti sia di parlare attraverso di essi.

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© Frances F. Denny – Portrait of my grandmother, at my mother's house (Cambridge, MA) 2012
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© Frances F. Denny – Hope, in the guest bedroom (Bar Harbor, ME) 2012
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© Frances F. Denny – Carpet stains (Bar Harbor, ME) 2012

Landscape Stories: Ha alcune idee che vorrebbe realizzare. Come sviluppa i suoi progetti? Qual è il suo approccio metodologico e il suo fine?
Frances F. Denny: Di solito inizio con la ricerca, soprattutto per alcuni dei miei ultimi lavori. "Let Virtue Be Your Guide" era abbastanza personale e richiedeva di esaminare la storia ancestrale della mia famiglia nel New England. La mia ultima serie/libro, "Major Arcana: Portraits of Witches in America", è più antropologica – e ho dovuto documentarmi su un'intera tradizione culturale di cui sapevo molto poco. Anche costruire relazioni con i miei soggetti è la chiave del processo di sviluppo dei miei lavori.

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© Frances F. Denny – Moving boxes (Milton, MA) 2013
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© Frances F. Denny – Aunt N., before her portrait (New York, NY) 2013

Landscape Stories: Ho sempre apprezzato molto la sua serie "Let Virtue Be Your Guide". Landscape Stories ha pubblicato questo progetto sul numero 18 FAMILY (2014). Dall'editoriale: "La famiglia è lo specchio dei cambiamenti sociali, lenti ma profondi. Solamente rimanendo su alcuni degli sviluppi più recenti si possono sottolineare: la rivoluzione della famiglia borghese, il nuovo ruolo delle donne, la scissione fra pubblico e privato, l'evoluzione di nuovi rapporti di relazione, l'individualismo della società contemporanea. Protezione, educazione, socializzazione. Il nucleo caldo dei nostri affetti ci avvolge in qualcosa in cui possiamo stare tranquilli. Nello stesso tempo è lo spazio della disputa, soffocante. Portatore di disagio, disuguaglianze e contraddizioni.". "Let Virtue Be Your Guide" documenta i membri femminili della sua famiglia del New England. C'è qualcosa di speciale che la ispira e la spinge a seguire una certa sensazione? Come si evolve il progetto dall'inizio? Come sceglie le persone da fotografare? Come sceglie i luoghi che rappresenta nelle sue foto? Cosa la spinge verso la scelta di una location piuttosto che un'altra?
Frances F. Denny: "Let Virtue Be Your Guide" è stato un progetto decisamente personale: non sono sicura che sceglierei di fare ancora qualcosa di così diretto su me stessa e la mia famiglia. La virtù può essere un argomento difficile da trattare in un modo così esplicito. La serie parla della mia famiglia del New England, e della particolare versione di femminilità incarnata da alcuni membri femminili di questa mia famiglia- irreprensibili, riservate, un po' aristocratiche - così come gli spazi domestici che occupano. Le immagini includono ritratti, nature morte in cui mi sono imbattuta, interni ed esterni di case. Ma ci sono anche luoghi e individui che sembrano surrogati, o sostituti, delle idee, quindi non è necessariamente un progetto strettamente documentario. La serie affronta una sorta di resa dei conti personale; una lotta per riconoscere il mio privilegio, indipendentemente dalla distanza che sto cercando di interporre; un tentativo di mettere in discussione come "dovrebbe" essere una donna in base ad un'eredità familiare e forse anche culturale.

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© Frances F. Denny – Attic (Woods Hole, MA) 2013
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© Frances F. Denny – Polka dot blouse (Providence, RI) 2014
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© Frances F. Denny – Hierarchies (Woods Hole, MA) 2013

Landscape Stories: Facendo riferimento al suo libro "Let Virtue Be Your Guide"... È stato pubblicato da Radius Books nel 2015. Come è iniziata la sua collaborazione con Radius Books? Può dirci qualcosa di più sulla creazione del libro? Spiegherebbe ai nostri lettori perché ha scelto di realizzare questo libro e cosa spera di ottenere?
Frances F. Denny: Un critico in visita al RISD mi ha presentato David Chickey, il fondatore di Radius Books. Dopo essermi laureata, sono entrata in contatto con David e gli ho proposto di fare un libro su "Virtue". Con mio grande entusiasmo, si è offerto di pubblicarlo. Lavorare con David è stato un sogno: è un designer brillante e una persona davvero adorabile. Ho avuto la fortuna di andare in tipografia con lui per la stampa a Verona, in Italia, ed è stata una cosa bellissima nonchè un corso accelerato su come si realizza un libro.

Il libro stesso è una delle cose di cui vado più orgogliosa. Quattro anni dopo essere uscito, posso dire che non cambierei una sola cosa al riguardo. Sembra un oggetto d'arte a sé stante. Per quella serie in particolare, la forma libro è il modo migliore per visualizzare il lavoro: tra le mani del lettore, nel proprio spazio personale. Ci sono alcune cose molto belle relative al design, così come una postfazione evocativa della scrittrice Lisa Locascio.

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© Frances F. Denny – My mother, after her swim (Prettymarsh, ME) 2014
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© Frances F. Denny – Storage (Milton, MA) 2014
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© Frances F. Denny – Tablecloth (Milton, MA) 2013
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© Frances F. Denny – Cake (Cambridge, MA) 2013
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© Frances F. Denny – My mother, Thanksgiving (Cambridge, MA) 2013

Landscape Stories: Come descriverebbe la sua voce, il suo linguaggio fotografico e il suo modo di lavorare, il suo processo creativo? In che modo la sua visione si è affinata nel tempo? Ha un metodo di lavoro che segue per ogni serie o varia per ogni progetto diverso?
Frances F. Denny: Il mio metodo e il mio stile si trasformano da serie a serie. La mia sensazione è che lo scopo e l'atmosfera del progetto debbano definire il modo in cui vengono scattate le foto e, a questo punto della mia professione, sono in grado di adattare il modo in cui scatto per rispondere alle esigenze di una singola serie. Ad esempio, "Virtue" è stato realizzato interamente su pellicola con una Hasselblad, mentre "Major Arcana" è stato scattato con una reflex digitale. "Major Arcana" era meno intimo e richiedeva più agilità considerando che il progetto comportava lunghi viaggi, mentre con "Virtue", fotografavo persone che conoscevo, in luoghi abbastanza vicini e familiari. Ho fotografato circa settantacinque persone per "Major Arcana" – sarei andata in fallimento se avessi scattato in pellicola!

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© Frances F. Denny – Mya (Brooklyn, NY)
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© Frances F. Denny – Raechel (Brooklyn, NY)
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© Frances F. Denny – Staci (Brooklyn, NY)

Landscape Stories: "Major Arcana: Portraits of Witches in America" è la sua ultima pubblicazione per i tipi di Andrews McMeel Publishing, 2020. Quanta importanza attribuisce all'approccio emotivo di questo particolare gruppo di personaggi della controcultura? Cosa trova di straordinario nelle storie di queste donne? Perché ha deciso di documentare questo particolare aspetto dell'America contemporanea?
Frances F. Denny: La scintilla iniziale di ispirazione per "Major Arcana" in realtà è arrivata quando stavo facendo ricerche sulla storia della mia famiglia nel New England. Ho scoperto che non solo il mio bisnonno di decimo grado era un giudice nei famigerati processi alle streghe di Salem, ma che la mia bisnonna di ottavo grado era stata accusata di stregoneria in un'altra città del Massachusetts diversi decenni prima. Questa coincidenza mi è rimasta in testa per molto tempo dopo che "Virtue" fu pubblicato. Nel 2016 stavo leggendo un resoconto storico dei processi alle streghe di Salem e mi è tornato alla mente il mio legame ancestrale con questi fatti. Ho iniziato a pensare alla figura della strega come a una sorta di archetipo proto-femminista che si è evoluto in modo significativo nel tempo. Ho anche avuto la sensazione che al giorno d'oggi ci siano persone che hanno rivendicato l'identità di "strega" per se stesse. Mi sono chiesta: "Chi sono? In cosa credono e come praticano la stregoneria? " Ho passato i successivi 3 anni a ricercare e incontrare persone negli Stati Uniti che si autoidentificano come streghe per rispondere a queste domande fondamentali... e così è nato "Major Arcana".

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© Frances F. Denny – Britta (Brooklyn, NY)
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© Frances F. Denny – Deborah (Nyack, NY)
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© Frances F. Denny – Judika (Brooklyn, NY)

Landscape Stories: Facendo riferimento al suo "Major Arcana: Portraits of Witches in America". Nelle immagini che ha ottenuto quanto c'è di lei e quanto della persona che sta fotografando? Pensa che sia importante interagire e comunicare verbalmente con i suoi soggetti prima di scattare? Come fa un fotografo a guadagnare la fiducia dei suoi soggetti in questo tipo di situazioni? Ci spiega come trova il giusto equilibrio, la necessaria empatia, tra lei e il soggetto?
Frances F. Denny: Il mio approccio per questi ritratti è stato il più collaborativo possibile. I miei soggetti di solito sceglievano il luogo delle loro riprese, così come quello che indossavano, con l'idea che quelle scelte rivelassero qualcosa sulla loro identità di streghe. Ho anche condotto interviste informali con loro, i cui testi compaiono nel libro accanto a molti dei ritratti della serie. Per me era importante dare ai miei soggetti la massima libertà d'azione possibile per come venivano rappresentati, soprattutto perché si inserivano all'interno della mia cornice specifica (cioè, come "streghe in America"). Sono stato diretta con loro su chi sono e quali erano le mie intenzioni per questo progetto: ho scritto una lettera che ho condiviso con ciascuna di loro spiegando il mio legame ancestrale con la storia della parola "strega" e non ho mai preteso di essere una persona che si considerava una strega, nonostante avessi molto rispetto e affinità con la stregoneria. La maggior parte delle persone che ho fotografato proveniva da segnalazioni di altri che avevo già fotografato, il che indica il livello di fiducia che sono riuscita a costruire all'interno della comunità.

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© Frances F. Denny – Leonore (Montpelier, VT)
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© Frances F. Denny – Ande (New Orleans, LA)
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© Frances F. Denny – Dia (New York, NY)

Landscape Stories: Ci sono libri che sente vicini o che hanno in qualche modo influenzato il suo "Major Arcana: Portraits of Witches in America?
Frances F. Denny: I tre libri che si sono rivelati più determinanti nel il mio processo di ricerca per "Major Arcana: Portraits of Witches in America" sono stati: "The Witches" di Stacy Schiff, "Drawing Down the Moon" di Margot Adler e "The Spiral Dance" di Starhawk. Nessuno di loro è un libro fotografico.

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© Frances F. Denny – Meredith (Moretown, VT)
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© Frances F. Denny – Pam (Brooklyn, NY)
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© Frances F. Denny – Keavy (Brooklyn, NY)

Landscape Stories: Quali sono i suoi piani per il prossimo futuro? Ha in programma altri libri?
Frances F. Denny: Il mio libro "Major Arcana: Portraits of Witches in America" è uscito alcuni mesi fa, quindi attualmente sto promuovendo questo e la mia prima mostra personale in un museo, al Southeast Museum of Photography. Per quanto riguarda il futuro, vorrei fare scatti di still life in studio e sono inoltre coinvolta in un progetto di scrittura.

Se volete seguire il mio lavoro, il modo migliore è seguirmi su Instagram @francesfdenny. Oppure anche iscriversi alla mia occasionale newsletter sul mio sito web, www.francesfdenny.com nella pagina Contatti.

Grazie mille!

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© Frances F. Denny – Sallie Ann (New Orleans, LA)
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© Frances F. Denny – Serpentessa (Esopus, NY)
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© Frances F. Denny – Randy (Plainfield, VT)
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© Frances F. Denny – Wolf (Brooklyn, NY)

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Intervista a cura di Gianpaolo Arena
Traduzione a cura di Christian Tognela