Landscape Stories: Il mondo “teens” è uno degli argomenti di massima attualità in UK, anche il museo Turner Contemporary ha realizzato una grande esibizione di gruppo ispirata dalla città di Margate, una località balneare associata nel tempo con le esperienze giovanili, che dei giovani raccoglie il fermento e l’energia creativa. Vuole presentarci la serie Pre-Occupation?
David Stewart: La serie esplora diversi aspetti dell’età adolescenziale. Gli adolescenti sono immersi nel proprio mondo, inconsapevoli di ciò che si pensa al di fuori di quel mondo: ho pensato valesse la pena documentarlo dal mio punto di vista. Alcune situazioni presenti nelle immagini appartengono al nostro immaginario comune e, pertanto, hanno la capacità di ricordare ai fruitori la propria adolescenza. Poiché il mondo cambia molto velocemente, in pochi anni queste immagini, a causa della moda e della tecnologia, sembreranno obsolete, superate.
Landscape Stories: Le immagini sono sensazionali… può dirci qualcosa riguardo i tre grandi posters?
David Stewart: L’obiettivo dei manifesti è quello di rendere il pubblico consapevole del prossimo libro. I destinatari, su scala internazionale, sono: librerie, gallerie, musei, editori di libri d’arte e fotografici. Lo scopo in sostanza è quello di vendere libri ad un pubblico selezionato. I posters sono stati pensati per promuovere il libro e l’editore. Sebbene i posters funzionino anche individualmente, sono stati progettati per realizzare delle connessioni, accennando all’estetica di una eventuale pubblicazione. I posters verranno inviati a librerie, gallerie, musei ed editori in tutto il mondo per suscitare interesse. I rivenditori sono invitati a utilizzarli nei punti vendita. Cento copie di ogni manifesto sono state stampate come litografie a colori. Il libro sarà stampato tradizionalmente, non in digitale, perciò si è ritenuto importante che anche i posters dovessero possedere quelle qualità, una dichiarazione di intenti, in un mondo digitale.
Landscape Stories: … Le immagini portano il segno di una cultura vibrante e giocano un ruolo importante nella società: luoghi, spazi e territori; gruppi e individui; ribellione e responsabilità; ragazzi e ragazze, la sessualità e il crescere … Ci racconti qualcosa di queste immagini!
David Stewart: Senza abbracciare lo stile documentario come fanno la maggior parte dei fotografi che guardano al mondo dei giovani: era mia intenzione osservare dall’esterno e presentarlo come tale. A volte si tratta solo di piccoli dettagli di ciò che gli adolescenti fanno e del loro aspetto. Una volta fotografati tutti quei dettagli diventano più visibili: i ragazzi nelle immagini pensano che stanno solo percorrendo la loro vita quotidiana ma dall’esterno c’è qualcosa che può sembrare surreale. Ciò di cui mi occupo riguarda l’isolamento la noia, l’attesa, la moda, l’apprendimento, il mangiare, l’atteggiarsi, il giocare, il socializzare, l’esser pronto a fare qualcosa.
Landscape Stories: Che tipo di esperienza ha fatto lavorando sui libri? In particolar modo cosa può raccontarci riguardo al suo recente lavoro Pre-occupation?
David Stewart: Il libro, attualmente in fase di progettazione, sarà lanciato ad ottobre. I libri sono un modo per posizionare un progetto nel tempo e, come fotografo, li trovo un modo per apprendere dal proprio lavoro
Landscape Stories: Quali sono state le sue prime influenze fotografiche?
David Stewart: Richard Avedon e Irving Penn sono stati i primi fotografi ad avermi influenzato per il modo in cui ho lavorato: esattamente come loro ho imparato a fotografare su fotocamere di grande formato (8×10) e ho continuato a scattare in questo modo. Ancora oggi tutti i miei progetti sono realizzati su pellicola 8×10, incluso Pre-occupation. Lo considero importante in quanto crea un particolare modo di vedere.
Landscape Stories: Che rapporti ha con la scena punk inglese (penso alla sua amicizia con i Clash e con i Ramones) e con la cultura underground degli anni ’60 e ’70?
David Stewart:Ho iniziato a far foto verso la fine degli anni ’70, in piena era punk, quando facevo foto principalmente ai concerti nel nord dell’Inghilterra e, a quel tempo i gruppi principali erano punk. Così è iniziato il mio interesse nella fotografia come professione. Recentemente ho archiviato le immagini realizzate a partire da quel momento, tutte scattate in 35 mm.
Landscape Stories: Quanto è cambiata l’attuale generazione di adolescenti?
David Stewart: redo che gli adolescenti oggi siano insicuri, alla ricerca di qualcosa da seguire cui conformarsi o per essere individuali, oppressi dalla tecnologia, asociali, ossessionati da quello che gli altri stanno facendo. L’attuale tecnologia e internet hanno creato una generazione che pensa che tutto sia possibile, ma è così solo nel mondo virtuale. Dopo la scuola arriva il lavoro e, al momento, questo è un mondo difficile.
Landscape Stories: Quale è stata l’immagine più divertente che ha realizzato? Ci racconti qualcosa che è accaduto nella realizzazione del suo progetto.
David Stewart:La foto intitolata Waiting Room, scattata dall’alto, è stata organizzata su Facebook. I ragazzi hanno avuto birra e pizza e, per tutto il tempo che abbiamo fotografato, sono stati intrattenuti come se fossero ad una festa. Erano all’oscuro dei modi in cui stavo fotografando e tutto è avvenuto come se fosse qualcosa di normale, a parte la solita preoccupazione di come sarebbero venuti in foto! I progetti sui quali lavoro hanno inizio dal mio osservare la mia vita quotidiana. Trovandomi circondato da adolescenti (i miei figli e i loro amici) ho notato alcune cose interessanti su di loro e così il progetto è iniziato: ho pensato valesse la pena documentare dal mio punto di vista cose che riguardano l’attualità e la cultura contemporanea. E’ solo un documento sugli adolescenti e le loro preoccupazioni. Ho pensato fosse il momento di registrare tutta una serie di cose che stanno cambiando molto velocemente intorno a noi. Nel mio libro precedente Thrice Removed c’era una foto intitolata Five Girls, four cartons, three cups che mi fece pensare al progetto successivo che poi è stato appunto Teenage Pre-occupation.
www.davidstewwwart.com
teenagepre-occupation.com
Intervista a cura di Camilla Boemio
Traduzione a cura di Sergio Tranquilli